Nell’ambito di un procedimento cautelare, al fine della verifica del requisito del fumus boni iuris, il fatto che il curatore fallimentare non abbia provveduto a rettificare il bilancio di esercizio non costituisce esimente a favore dell’amministratore che, precedentemente, abbia sottoposto il documento contabile all’assemblea ai fini della sua approvazione e non abbia successivamente impugnato la relativa delibera.
Con riguardo al periculum in mora, invece, la sua sussistenza deve verificarsi considerando sia gli elementi oggettivi relativi alla consistenza patrimoniale del debitore – valutandone i profili quantitativi e qualitativi – sia quelli soggettivi correlati al suo comportamento.
Il provvedimento è stato emanato a esito di un procedimento cautelare, strumentale alla tutela di un credito.
(Massime a cura di Marta Arici)