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Sentenza del 28 gennaio 2021 – Giudice designato: Dott.ssa Angelica Castellani

E’ da escludersi l’indeterminatezza delle
condizioni economiche del contratto di leasing immobiliare, laddove il testo negoziale contenga
tutte le specifiche condizioni economiche praticate al rapporto, tra cui, in
particolare: il valore di realizzazione del compendio immobiliare oggetto di leasing, la durata del rapporto, il corrispettivo globale
della locazione finanziaria, il numero, la periodicità, la decorrenza e l’ammontare
dei canoni, il prezzo per l’eventuale acquisto alla scadenza del contratto, il
parametro di indicizzazione, il tasso degli interessi di mora, il tasso interno
di attualizzazione e le singole spese.

L’art. 3 della delibera CICR 9.2.2000,
in attuazione della delega conferitale dal legislatore del t.u.b., prevede che “nelle
operazioni di finanziamento per le quali è previsto che il rimborso del
prestito avvenga mediante pagamento di rate con scadenze temporali predefinite,
in caso di inadempimento del debitore l’importo complessivamente dovuto alla
scadenza di ciascuna rata può, se contrattualmente stabilito, produrre
interessi a decorrere dalla data di scadenza e sino al momento del pagamento”;
pertanto, ricorrendo tali presupposti, è da escludersi l’anatocismo in caso di
applicazione dell’interesse moratorio ad una rata già comprensiva di interessi
e altri oneri.

La pretesa di conseguire, per il tramite della
declaratoria di nullità del saggio dell’interesse moratorio, l’accertamento
della gratuità dell’intero rapporto è infondata, posto che, in caso di
pattuizione di interessi moratori usurari, l’effetto invalidante di cui al
secondo comma dell’art. 1815 c.c. rimarrebbe circoscritto a detto onere e non potrebbe
estendersi alla pattuizione relativa all’interesse corrispettivo.

Principi espressi all’esito del giudizio
promosso dal concedente al fine di ottenere la risoluzione del contratto di
leasing per inadempimento
dell’utilizzatore.

(Massime
a cura di Lorena Fanelli)